ATTENZIONE!!! Avviso ai collaboratori lettori e volontari!!!!.. la mai acr-Onlus@libero.it e' stata sostituita da acr-onlusdifatto@libero.it ... in quanto ci è stata sotratta da anonimi! Dopo aver fatto denuncia all'autorità giudiziaria .. abbiamo cercato di riavere la mail, ma non è stato possibile! Ecco quindi per "ACR" un'altra mail:
VERDE.. verde.. VERDE... RICEVIAMO DAI VERDI... e volentieri pubblichiamo!
Continuiamo a sentire in giro che bisognerebbe potare sistematicamente gli alberi perché “sono troppo alti”, “cosí si rinforzano (se no si ammalano e diventano pericolosi)”, “non è un bosco, è un giardino”, “si è sempre fatto così”, “lo fanno tutti gli altri”... e via discorrendo con altre banalità del tutto infondate, anche perché nessuno può produrre alcun documento scientificamente basato che attesti una sola di tali frasi fatte.
Deve invece esserci sempre un motivo reale, serio, preciso, per tagliare anche solo un ramo di una pianta (adesso ho scritto io un'ovvietà, perché se non c'è un motivo non si capisce a che scopo togliere ciò che le dà nutrimento ed energia).
Chi vuole approfondire un minimo legga l’articolo allegato, almeno l’introduzione, in cui vengono enunciati anche i tre assiomi (verità evidenti e indubitabili) sulla potatura:
1. LA POTATURA, COMUNQUE SIA EFFETTUATA, CAUSA UNO SCOMPENSO ENERGETICO ALLA PIANTA.
2. LA MIGLIOR POTATURA È QUELLA CHE NON SI VEDE.
3. LE PIANTE PIÚ BELLE SONO QUELLE NON POTATE.
Anche per questo è importante che si scelga a chi affidare la potatura degli alberi (che nella cura del verde è l'operazione a piú alta specializzazione e complessità tecnica) solo tra operatori professionalmente qualificati (per esempio:http://www.isaitalia.org/certificazione/elenco-arboricoltori-certificati.html), al fine di garantire un lavoro corretto e rispettoso.
Con un augurio di buon Anno!
.. a cura di www.acraccademia.it
www.acraccademia.it |
acr-onlusdifatto@libero.it |
Eleganza e dignità
Al dì d’incoeu anca i dònn de la mezza età in su,
vann in gir vestii ben; sa “tegnen su”.
Ma gh’é una part de lor, quej pussée avanti de età,
che ta sa slarga al coeur a guardagh e rimirà.
Tucc “compii” bej nett, cont la pelliccia o al paltorellin,
cont sotta brasc la “gaetana” e in coo al cappellin.
On portament seri ma pront al salut cont la bona cera
che rifuden nò on “buon dì” o na “bona sera”.
L’é on piasé incontraj o vedej passàquand vann in gesa,
o andà a spass, o cont la sportina a fà la spesa.
De lor, gh’é tanto de imparà,
perché hinn on esempi de bej maner,e dignità
lucio da col.
Eleganza e dignità.
Al giorno d’oggi anche le donne di mezza età in poi,
vanno in giro vestite bene; “si tengono su”.
Ma c’è una parte di loro, quelle più avanti di età,
che ti si allarga il cuore a guardarle e rimirare.
Tutte in ordine belle pulite con la pelliccia o il “paltorello”,
con sottobraccio la borsetta ed in testa il cappellino.
Un portamento serio ma pronte al saluto con buona cera
che non rifiutano un “buon giorno” o una “buona sera”.
E’ un piacere incontrarle o vederle passare quando vanno in chiesa,
o ad andare a passeggio, o con la borsa a fare la spesa.
Da loro, c’è molto da imparare,
perché sono un esempio di belle maniere e dignità.
lucio da col.
Eleganza e dignità
Al dì d’incoeu anca i dònn de la mezza età in su,
vann in gir vestii ben; sa “tegnen su”.
Ma gh’é una part de lor, quej pussée avanti de età,
che ta sa slarga al coeur a guardagh e rimirà.
Tucc “compii” bej nett, cont la pelliccia o al paltorellin,
cont sotta brasc la “gaetana” e in coo al cappellin.
On portament seri ma pront al salut cont la bona cera
che rifuden nò on “buon dì” o na “bona sera”.
L’é on piasé incontraj o vedej passàquand vann in gesa,
o andà a spass, o cont la sportina a fà la spesa.
De lor, gh’é tanto de imparà,
perché hinn on esempi de bej maner,e dignità
lucio da col.
Eleganza e dignità.
Al giorno d’oggi anche le donne di mezza età in poi,
vanno in giro vestite bene; “si tengono su”.
Ma c’è una parte di loro, quelle più avanti di età,
che ti si allarga il cuore a guardarle e rimirare.
Tutte in ordine belle pulite con la pelliccia o il “paltorello”,
con sottobraccio la borsetta ed in testa il cappellino.
Un portamento serio ma pronte al saluto con buona cera
che non rifiutano un “buon giorno” o una “buona sera”.
E’ un piacere incontrarle o vederle passare quando vanno in chiesa,
o ad andare a passeggio, o con la borsa a fare la spesa.
Da loro, c’è molto da imparare,
perché sono un esempio di belle maniere e dignità.
lucio da col.
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