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Celebrazione del 40° Anniversario dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario
Tavola Rotonda su “La Globalizzazione della Violenza: Conseguenze e Risposte”
INTERVENTO DEL PRESIDENTE
DELL’ISTITUTOINTERNAZIONALE DI DIRITTO UMANITARIO AMBASCIATORE MAURIZIO MORENO
Sanremo, 9 settembre 2010
Vorrei limitarmi a poche parole. Per dare innanzitutto un caloroso benvenuto e porgere un vivo ringraziamento alle numerose personalità, ai membri e agli amici dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario provenienti da tutto il mondo che hanno voluto essere oggi qui a Sanremo per festeggiarne il 40° anniversario.
Sono grato al Signor Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano per aver concesso il suo Alto Patronato a questo evento.
Sono particolarmente sensibile alla presenza di SAS il Principe di Monaco e di un folto gruppo di Alti Rappresentanti delle Organizzazioni Internazionali e dei Governi, a cominciare da quello italiano, che assicurano alle nostre attività il loro generoso sostegno. La storia ed i successi di ogni Organizzazione sono la storia ed i successi di uomini e di luoghi. Un doveroso omaggio vorrei pertanto in primis tributare – senza far nomi per evitare ogni rischio di dimenticanze – a quelli che furono, nel lontano 1970, i Padri fondatori.
L’Istituto è nato dall’incontro e dal disegno di un piccolo nucleo di insigni giuristi originari di tredici Paesi che – in piena guerra fredda, nel delicato periodo che precedette la convocazione della Conferenza Diplomatica di Ginevra – ebbero il felice intuito di dar vita ad un centro di eccellenza per la promozione, lo sviluppo ed il rispetto del diritto internazionale umanitario, quella specifica branca del diritto internazionale che mira a tutelare i diritti fondamentali e la dignità stessa della persona umana nelle situazioni di conflitto e di emergenza,
mettendola al riparo da inutili sofferenze.
A questo gruppo di pionieri si aggiunsero presto cultori del diritto, diplomatici, militari, docenti universitari provenienti da tutto il mondo, aprendo una strada, tracciando con lungimiranza un solco. Lungo questa strada, attraverso questo solco, l’Istituto, non sempre senza difficoltà, si è mosso con sagacia e successo, è cresciuto, ha saputo affermarsi a livello internazionale come centro di formazione, polo di ricerca, foro di costruttivo dibattito.
Con l’evolversi della situazione internazionale, il campo di azione è andato negli anni ampliandosi, estendendosi dal diritto dei conflitti armati, al diritto dei rifugiati e dei migranti, ai diritti umani. L’Istituto ha beneficiato e continua ad avvantaggiarsi della collaborazione di un corpo di docenti di diversa estrazione, civili e militari, tutti di elevatissima professionalità.
Dodicimila sono le persone che hanno frequentato i corsi di Sanremo. Alcune di esse sono diventate nei rispettivi Paesi Primi Ministri, Ministri, Capi di Stato Maggiore della Difesa, luminari dell’insegnamento. Domani si riunirà per la prima volta a margine di questo incontro, la neo-costituita Associazione Internazionale degli ex-Alunni. Storia di uomini dicevo, cui molto dobbiamo, sulle cui orme l’Istituto ha continuato a muoversi, tra alti e bassi, fedele alla sua missione. Ma al tempo stesso storia e contributo determinante dei luoghi. L’Istituto non sarebbe infatti mai stato quello che è (e da sanremasco lo dico con fierezza) se la Città di Sanremo –
tradizionale crocevia di incontri internazionali – non gli avesse aperto le porte e offerto sostegno e ospitalità. Prima sede quel luogo altamente evocativo che è la Villa Nobel. Poi la Villa Zirio, ove nel 1870 aveva dimorato Federico III, futuro Imperatore di Germani Oggi la prestigiosa Villa Ormond, legata al nome di un grande industriale e di un famoso architetto elvetici (la Svizzera, vorrei ricordare, è sempre stata particolarmente vicina all’Istituto), una prestigiosa e funzionale dimora che il Comune di Sanremo ci ha graziosamente concesso in comodato. Oggi, nei cinque continenti, l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario è noto per quello che Alexandre Hay, Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, battezzò trent’anni fa “lo spirito di Sanremo”: un approccio ai problemi più spinosi che affliggono l’umanità basato sul dialogo, sul rigetto del pregiudizio e del preconcetto, sul confronto discreto e l’abboccamento diretto, anche tra avversari. Un approccio pragmatico, inclusivo, mosso da afflato etico e da spirito di servizio verso la comunità internazionale. L’Istituto ha sempre trovato nella Città di Sanremo un insostituibile appoggio. Per questo
motivo mi sarà tra poco gradito consegnare al Sindaco Maurizio Zoccarato il Premio 2010 per la diffusione e la promozione del Diritto Internazionale Umanitario, un ambito riconoscimento attribuito negli anni a illustri personalità e importanti organizzazioni internazionali, a cominciare dal Comitato Internazionale della Croce Rossa. Your Highness, Excellencies, Ladies and Gentlemen,
I shall be brief. Other speakers – and we have in front of us a rich list of very distinguished speakers – will address the topic on our agenda, “global violence”, with much more competence than me.
Global violence is a universal scourge which threatens the lives of an increasing number of people around the world. For each individual who dies and suffers as a result of an armed conflict, many more are the victims of a broad range of other patterns of political and moral collective violence.
Since the end of the Cold War the overall improvement of the international security scenario has led to a substantive decline in battlefield deaths. Violence continues however to
dramatically affect the existence of millions of people in multiple forms: armed conflicts, political oppression, economic and social exploitation, forced displacement of populations,
environmental destruction, human rights abuses, organized crime, ethnic cleansing, terrorism. No country, no community is immune from a phenomenon which finds a fertile ground in
the absence of democracy and good governance, in the denial of fundamental rights and freedoms.
The Sanremo Institute is an independent non-profit humanitarian organization. The aim of our meeting is to promote a new awareness of global violence paradigms and of the inextricable relationship existing between its different expressions through informal debate and
open discussion, in the constructive spirit which is internationally recognized as the “spirit of Sanremo”. The multifaceted nature of global violence requires a renewed, collective effort in collecting data, in defining priorities, in developing international cooperation and internationally agreed responses, in promoting and monitoring adherence to international treaties and other legal instruments having direct relevance to its prevention and repression.
I am confident that, as in the tradition, the Sanremo Round Table, jointly organized with ICRC, through an accurate review of legal and practical challenges posed by contemporary
armed conflicts and other situations of violence, will make a constructive contribution to the debate on a subject of increasing concern for the international community.
Monseigneur, Mesdames, Messieurs,
J’ai commencé en rendant hommage aux Pères fondateurs de l’Institut.
Je crois toutefois ne pas pouvoir passer sous silence l’action passionnée, l’engagement et le dévouement inconditionnels de tous ceux et de toutes celles qui ont poursuivi leur oeuvre, en conduisant l’Institut de Sanremo jusqu’ici. Mes prédécesseurs et leurs proches collaborateurs, les membres actuels du Conseil, le personnel de l’Institut.
Notre travail est aujourd’hui un travail d’équipe. Je voudrais remercier ici tout particulièrement mes Vice-présidents, Michel Veuthey, Baldwin de Vidts et Fausto Pocar, qui..
.. recevra d’ici peu, avec la Ville de Sanremo, le Prix du Droit International Humanitaire décerné annuellement par l’Institut. C’est à eux e au concours précieux de Stéphane Ojeda et Philippe
Spoerri du CICR que nous devons la préparation compétente et attentive de la Table Ronde qui suivra cet après-midi. Ma gratitude va aussi aux partenaires de l’Institut. Dans une société globalisée, il est difficile de faire cavalier seul. L’Institut a beaucoup à apprendre et a trouvé plus récemment dans...
...les accords signés avec un certain nombre d’organisations internationales et institutions de
recherche de renom, une raison de plus pour mieux faire et faire davantage. La crise économique internationale ne nous a pas épargnés. L’Institut a su toutefois, même en 2010, faire face à ses obligations et mettre en oeuvre tous les programmes d’activités
prévus. Nos cours sont désormais dispensés en différentes langues: en anglais, en français, en italien, en espagnol, en chinois, en russe, en arabe. Un certain nombre de séminaires et tables..
...rondes sur des sujets de grande actualité a significativement contribué à accroitre la visibilité et
la crédibilité de l’Organisation sur le plan international. Quelques événements importants ultérieurs sont inscrits au calendrier des prochains mois. Permettez-moi de citer notamment la conférence, qui aura lieu à Rome au siège de la Farnesina, sur la protection des civils dans les nouvelles situations de conflictualité, en collaboration avec le IAI; la conférence prévue à Turin, en collaboration avec l’ISPI, sur terrorisme et démocratie;
le
séminaire sur les boucliers humain en programme à Sanremo avec l’appui du Ministère italien des Affaires Etrangères; la conférence sur le régime des migrations en provenance de l’Amérique Latine que l’Institut organisera avec la collaboration de l’OIM , de l’IILA et du Gouvernement italien.
Dans les années à venir, l’Institut est engagé à poursuivre sa mission, en cernant de près
les priorités dans le cadre d’une stratégie d’ensemble, qui lui permette de faire face à ses tâches d’une manière cohérente et efficace et avec une vision de longue haleine.
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